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Come formulare un obiettivo in 5 passi

Avere degli obiettivi ci fa sentire vivi e determina lo scopo delle nostre azioni. Determinare un obiettivo sul quale lavorare con un cliente è anche una delle azioni principali che il counselor deve fare nei primi colloqui. Ma siamo sicuri di sapere che cos'è? E quali sono le caratteristiche che deve avere affinchè sia ben formulato?




Filippo Tortu è l'astro nascente dell'atletica italiana: dopo 39 anni di primato assoluto è riuscito a battere il record di Mennea sui 100 mt e a scendere sotto il tetto dei 10". Ascoltavamo una sua intervista alla radio, qualche settimana fa: il giornalista chiedeva "il record era uno dei tuoi obiettivi? Te lo aspettavi?"; la risposta del giovane atleta è stata: "sapevo che avrei potuto farlo ma fino a che non lo raggiungi non è un obiettivo, rimane un sogno, un desiderio".

Questa risposta di Tortu ci ha fatto riflettere sull'importanza di saper che cos'è un obiettivo. Sappiamo qual è l'esatta definizione? Sappiamo distinguerlo da un'aspettativa o da un desiderio?

L'aspettativa è l'attesa per la ri-uscita di qualcosa. È la proiezione di un progetto, di una speranza. Deriva dal latino exspectare, aspettare. Non è certezza; né una pretesa di certezza, ma fede di conoscenza di come va il mondo. In sociologia e psicologia, è "la previsione ragionevolmente realistica dell'individuo circa la condotta degli altri membri della società in un contesto di incertezza".

Anche il sogno, inteso come sinonimo di desiderio e non come fenomeno psichico legato al sonno, è strettamente collegato al concetto di speranza e desiderio. Nel sogno, gli elementi concreti spariscono per lasciare spazio alla fantasia, dove tutto diventa possibile.

L'obiettivo è decisamente qualcosa di diverso: è legato alla concretezza e raggiungibilità. In tutti i manuali di auto-apprendimento, che popolano gli scaffali delle librerie, l'obiettivo è definito SMART: specifico, misurabile, raggiungibile (achievable), realistico e temporizzato (deve essere determinato un tempo esatto per il suo raggiungimento). Oltre a queste ci sono altre caratteristiche che l'obiettivo deve avere. Oltre che SMART, l'obiettivo deve avere RITMO, ossia deve essere:


» Realistico: che permetta opportunità di successo

» Ispiratore: stimolante, che consideri sfide di crescita

» Tempo determinato: che specifichi un tempo limite per il suo raggiungimento

» Misurabile: che includa il criterio per determinare se è stato raggiunto

» Opportunità: definito in termini positivi


A tutte queste caratteristiche si deve aggiungere la responsabilità, ossia il fatto che l'obiettivo deve essere completamente sotto la responsabilità dell'individuo. Spieghiamolo meglio con un esempio: se in un colloquio di counseling il cliente ci dice che è venuto da noi per migliorare la relazione con il figlio e alla domanda "che cosa vuole ottenere alla fine di questi incontri?" la risposta è "voglio che mio figlio cambi atteggiamento nei miei confronti", questo non è un obiettivo sotto la responsabilità del cliente! Potrebbe essere un desiderio o un'aspettativa, non certo un obiettivo. L'obiettivo coinvolge in prima persona ed esclusivamente l'individuo che lo ha determinato. Per condurre efficacemente un percorso di counseling è necessario stabilire correttamente l'obiettivo sul quale supportare e accompagnare il cliente.

Ma è finita la lista delle caratteristiche di un obiettivo? Secondo noi no, soprattutto se operiamo come counselor. E' importante tenere presente, nella guida del cliente alla formulazione del suo obiettivo, anche un altro importante aspetto: l'ecologia dell'obiettivo, ossia la valutazione delle conseguenze e delle ricadute sul "sistema cliente" una volta raggiunto l'obiettivo.

E voi? Come stabilite i vostri obiettivi? Considerate tutti questi aspetti?


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