Facciamo sbocciare l'ozio
Nel mese dedicato ai fiori, alla primavera e ai colori ci è sembrato opportuno parlarvi di questo libro. La sua copertina è tra l'altro in linea con il nostro tema: il contenuto non sempre leggero ma di sicuro interesse e che apre a molte riflessioni.

Il libro di cui parliamo questo mese ci ha attirato dallo scaffale della libreria virtuale per la sua copertina coloratissima: i fiori che la riempiono mettono allegria e danno subito una sensazione di calore, di energia e di vigore. E vogliamo parlare del titolo? Come non fare niente. Ci ha fatto subito pensare al riposo, all'ozio, quello sano e quello senza sensi di colpa.
Come non fare clic sul tasto acquista? Praticamente impossibile. E il contenuto? Come si è rivelato?
Innanzitutto si tratta di un appello che l'autrice Jenny Odell fa a tutti noi: meno tempo davanti allo schermo, più tempo all'aperto!
Un tema decisamente interessante e attuale. Il libro è molto ben scritto anche se non di facile lettura: i concetti sono decisamente importanti con collegamenti all'ornitologia e alla tecnologia.
Resistere all’economia dell’attenzione
La Odell parte da un assunto: facciamo decisamente troppe cose: siamo sempre impegnati, sempre connessi e rischiamo di inserire il pilota automatico e di scollegarci dalla realtà.
Le conseguenze? Smettiamo di prestare attenzione e di scegliere. Siamo imprigionati dalle notifiche e dalla produttività: dobbiamo fare, fare, sempre fare... e ci distraiamo dalla realtà.
Dovremmo imparare, suggerisce sempre l'autrice, ad ascoltare e a ricavare uno spazio contemplativo, coltivare nuove abitudini, cambiare. In una parola non fare niente.
Come non fare niente
Ma è possibile non fare niente. Sì con alcune piccole azioni concrete:
- ascoltare profondamente... tutto. Anche il silenzio.
- prendere le distanze dal sovraccarico di informazioni
- invece di concentrarci sulle differenze che ci sono tra noi e gli altri, concentriamoci sul valore dell'interdipendenza che abbiamo con gli altri.
- prestare una diversa attenzione alle cose, imparando a vivere più lentamente, riappropriandoci di spazi, tempi e luoghi.
In una parola praticare ciò che ci suggeriscono gli olandesi: la niksen. Ciò che conta infatti è sapere come gestire bene gli intervalli, brevi o lunghi, di distacco dalla routine. Saperseli godere farà cambiare completamente il modo in cui affrontiamo la vita, con tutte le sue imprevedibili difficoltà.