Forse dovresti parlarne con qualcuno...
Quante volte diciamo o ci siamo sentiti dire questa frase? Almeno una volta nella vita. Ebbene è il titolo di un libro, un'autobiografia profonda, interessante e a volte sorprendente. E soprattutto utile per noi counselor.

Tornano, questo mese, i nostri consigli di lettura. Chi ci segue sa che tendiamo a indicare libri che in qualche modo possano essere utili ai professionisti della relazione d'aiuto. Dopo aver consigliato alcuni romanzi e manuali (qui e qui trovate i post), ci dedichiamo oggi ad un'autobiografia. L'autrice è Lori Gottlieb, psicoterapeuta e scrittrice americana. Il suo ultimo libro, diventato un caso letterario internazionale grazie al passaparola, ricorda per alcuni versi, i libri di Irvine Yalom. Certo, uno stile diverso, ma un tema molto simile: un professionista che si mette a nudo, che racconta le proprie difficoltà, non solo nella vita professionale (come spesso fa Yalom), ma anche e soprattutto nella vita personale.
Eh sì, Lori è una psicoterapeuta che un giorno decide di affrontare i propri problemi e le proprie fragilità rivolgendosi ad un collega, un altro psicoterapeuta.
Il libro si snoda tra le storie dei propri pazienti e gli incontri di Lori con il proprio psicoterapeuta. Ogni capitolo è un piccolo documentario dei vari punti di vista. Quando Lori è la professionista ci racconta del suo dialogo interno per comprendere il paziente, della noia che prova o della frustrazione che sale quando non ottiene risultati, quando il suo cliente è resistente, quando le prova tutte ma non riesce ad entrare in relazione.
E poi...lo specchio: Lori si trova sul divano di uno psicoterapeuta. A seguito di un evento recente, Lori avverte il bisogno di rivolgersi ad un collega. Non per la consueta supervisione, ma proprio per ottenere aiuto. Ed eccola Lori che si mette a nudo, che tenta di leggere nello psicoterapeuta le tecniche e la direzione che quest'ultimo vuole prendere, che svicola le domande più insidiose, che rifiuta la relazione volendo avere sempre il controllo.
Esattamente come fanno i suoi pazienti. Lori si comporta (anche se sa che cosa succede "dall'altra parte") esattamente come gli altri. Pur con tutta la sua preparazione, i suoi studi e la sua professionalità, è fragile e non sa come cambiare.
Un libro che vi consigliamo: 500 pagine che si leggono velocemente. Ogni capitolo apre una riflessione, stimola un commento o "obbliga" una sottolineatura. Sia che siate semplici lettori, sia che siate counselor (o psicologi, o psicoterapeuti), Lori vi condurrà all'interno della mente umana. Vi svelerà la fragilità (e l'antifragilità) di ognuno di noi, la bellezza di un essere umano, le risorse che ognuno di noi ha dentro di sé; la scoperta di ciò che uno psicoterapeuta pensa, i punti in comune con un counselor e le enormi distanze.
Un libro che nutre, proprio come piace a noi. Un libro che aiuta, che "smuove", che diverte, che insegna. Un libro sulla relazione e sulla richiesta d'aiuto.
Perché, come dice Lori "molti studi dimostrano che il fattore principale per il successo della cura è il rapporto con il terapeuta, la sensazione di "sentirsi capiti". Questo aspetto è molto più importante della formazione del terapeuta, del tipo di terapia che vi propone o del problema che avete".
E tralasciando la terminologia tipica della psicoterapia...curare la relazione non è compito anche del counselor? Un libro dove c’è (quasi) tutto: empatia, pregiudizi, stereotipi, Frankl, Rogers...
Proprio come nel nostro percorso triennale.
Leggetelo...e fateci sapere!