Il Body Shaming: quando il corpo diventa un bersaglio
Aggiornamento: 16 apr
C'è un fenomeno, che viaggia soprattutto nei social media, che può minare l'autostima e portare anche a tragiche conseguenze: è il body shaming.

I social media hanno regalato alle persone uno dei beni più preziosi: la libertà di parola.
Poter esprimere la propria opinione senza censura, senza filtri è una bellissima attività...peccato che senza educazione e senza rigore possa creare molti problemi.
Da diversi anni chi scrive questo post si "diverte" a fare delle brevi sessioni di studio sui fenomeni del web. Una ricerca che merita riflessioni e che solleva preoccupazioni è proprio la lettura dei commenti ai post, agli articoli, alle foto che circolano in rete.
Ci avete mai fatto caso?
Un facile esercizio alla scoperta dei leoni da tastiera
L'esercizio per scoprire questo fenomeno è molto semplice: prendete una bella foto o un articolo che meriterebbe un minimo di cultura e di conoscenza dell'argomento o anche un semplice articolo di cronaca e leggete i commenti.
Più la questione è delicata e testimone di una fragilità, di una seria problematica, più si alzano giudizi, insulti, attacchi a persone che nemmeno si conoscono. E molto spesso i commenti si scatenano dalla sola lettura del titolo, nemmeno dell'articolo.
Ogni commento poi innesca la classica catena di Sant'Antonio...che sì, esiste ancora e fa malissimo: tutti rispondono all'opinione espressa da un benemerito sconosciuto allontanandosi sempre più dal reale argomento espresso dal post oggetto di cotanta attenzione... E la libertà di parola diventa offesa gratuita.
Il body shaming colpisce tutti
Il corpo esibito o semplicemente fotografato diventa un bersaglio facile. Ogni parte non perfetta o giudicata tale viene colpita. Del resto siamo un popolo di esteti, di esperti di bellezza, esperti di proporzioni...e soprattutto possiamo parlare da un pulpito ineccepibile.
Ogni corpo attaccato è body shaming. Porta alla vergogna del proprio corpo e mina la nostra autostima...così, gratuitamente senza aver chiesto il parere di nessuno.
Eh sì, perché magari il post riguarda la presentazione di una ricetta o il panorama di un viaggio che sto facendo, oppure una semplice foto ricordo di un momento particolare, ma per il leone da tastiera è motivo di libertà di espressione della cattiveria gratuita. E il body shaming colpisce tutti...è democratico.
Ve lo ricordate?
Chiara Ferragni, influencer italiana, si è sposata qualche anno fa. Bella, famosa e dal corpo praticamente perfetto, in grado di trasformare il proprio nome in un brand da milioni di euro, è stata vittima, qualche settimana prima del suo matrimonio, del Body Shaming. Non direttamente certo, ma la stampa si scatenò allora contro le sue amiche a tal punto da spingerla a prendere una posizione molto netta: lanciare l'hashtag #bodyshamerisforlosers.
I quotidiani italiani infatti avevano definito "grasse" le sue amiche che posavano insieme a Chiara in costume sul bordo di una piscina: erano a Ibiza per festeggiare l'addio al nubilato. Ora...se ricordate la foto potete capire l'indignazione di Chiara di fronte a queste affermazioni. Le sue amiche sfoggiavano un fisico asciutto e tonico. E questo è un classico esempio di Body Shaming, ossia di quel fenomeno che prende di mira il corpo delle persone e ne critica l'aspetto, spargendo poi gli insulti su tutta la rete. Sì, perché di insulti, spesso pure insensati e fuori luogo (ammesso ci sia un insulto sensato e circostanziato), si tratta.
Il body shaming: un attacco alla persona
Il body shaming è una forma di bullismo che porta a criticare l'aspetto fisico di una persona. "E' troppo grassa", "è troppo magra", "troppi tatuaggi", "quanta cellulite", "mamma mia che brutta" " che naso orrendo" e così via...le critiche si sprecano. Si pronunciano sentenze, si esprimono opinioni tra l'altro non richieste. E nell'era in cui tutti passa per la rete, basta pubblicare una foto per attirarsi migliaia di insulti dai follower. Come li aveva definiti Enrico Mentana? Webeti! Termine giustissimo. Purtroppo il Body Shaming ha effetti devastanti sull'autostima di una persona: colpire il corpo significa colpirne anche l'anima. Pensate a quante ragazzine o giovani donne (e anche uomini) soffrono per le offese subite. Magari non si apprezzano e si trovano/vedono già brutte. E poi pensate... si posta una foto...così, per celebrare un momento e si viene attaccati per l'aspetto fisico. Purtroppo nell'era dell'apparire e dell'apparire perfetti, tutti possono essere vittime del Body Shaming anche personaggi famosi e notoriamente belli.
E il valore che riconosciamo a noi stessi vacilla.
Body shaming ed educazione
Che cosa fare? Innanzitutto iniziamo ad auto-educarci sulle nostre modalità di espressione e di formulazione di una critica.
Invece di dire "quell'acconciatura non le dona per niente", oppure "che vestito orrendo" o ancora "che brutta", cambiamo punto di vista. Anziché rivolgerci all'interlocutore, esprimiamo qualcosa che parli di noi. Per esempio: "non mi piace quel vestito/acconciatura", "non corrisponde ai miei canoni estetici".
Che cosa cambia?
Non sembra ma...cambia tutto! Si passa da un'affermazione offensiva all'espressione di un gusto assolutamente soggettivo che non colpisce la persona.
Le parole feriscono e non è vero che una parola vale l'altra. Le parole sono importanti, come dice Nanni Moretti in Palombella Rossa. Impariamo ad usarle correttamente!