Il fascino del lunedì
Il lunedì è un giorno potente: si riparte con il lavoro, con la scuola e con tutti i nostri progetti. Potente o solo alibi? Alibi per che cosa? Per procrastinare ovviamente!

Lo sappiamo...molti associano al lunedì un'immagine di stanchezza, di non voglia di fare...Perché? Proprio perché si deve ripartire: il periodo di riposo dettato dal fine settimana è finito; il lunedì è il primo giorno di 5 che dovranno essere produttivi ed è normale non avere molta voglia, fare fatica...in fondo a riposo si sta bene. Gli obblighi no!
Ma il lunedì ha anche un potere enorme: quante volte di mercoledì, di venerdì vi trovate in mezzo ad un piano importante da progettare, delle liste da fare, delle priorità da individuare? Molte...E come va a finire? Da lunedì lo faccio! Il lunedì diventa anche il giorno delle diete, della palestra, della telefonata all'amica che non sento da tanto (che disturbare nel weekend non sta bene), del progetto che mi ha chiesto il capo, della ricerca di quel materiale che mi serve per scrivere...potremmo continuare all'infinito.
E cosa succede? Invece di fare...procrastiniamo.
La procrastinazione, ovvero lo faccio dopo
Secondo il dizionario procrastinare significa rinviare a un altro momento, differire, rimandare.
Quel piccolo, minimo, subdolo intervallo tra il pensiero di affrontare una determinata cosa da fare e la decisione di rinunciare e rimandare ad un altro momento.
Lo faccio dopo. Lo faccio lunedì. Adesso non ho la testa. Adesso non ho il tempo.
Risultato? Ci ritroviamo a ridosso della data di scadenza quando di tempo veramente non ne abbiamo più e ci costringiamo ad un tour de force stressante oppure veniamo colti dallo stress e dall'ansia di non potercela fare.
Brutta la procrastinazione, vero? Ma allora perché non facciamo subito le cose?
La risposta è semplice: rimandare è molto FACILE. Non proviamo stress, non dobbiamo fare subito ciò che magari ci pesa o ci affatica e possiamo continuare a fare le cose piacevoli. Peccato però che il nostro cervello sia sempre lì a ricordarci che...c'è qualcosa da fare! E quindi ci stressiamo! Non tutti vivono la procrastinazione in questo modo ma molti di noi rimangono lì con una cosa sospesa. Il risultato è che alla fine tranquilli non siamo.
Le 5 tipologie di procrastinatore
Tutti noi prima o poi procrastinano anche se in modi diversi. Lo sapevate che ci sono ben 5 tipi diversi di procrastinatore? Scopriamoli insieme.
Evitante
E' la persona che affronta lo stress e il senso di disagio indotto da certe incombenze rimandandole finché possibile. Un vero atleta della procrastinazione: rimando, rimando, rimando. Perché? Per paura di non essere all'altezza della cosa da fare.
Disorganizzato
E' la persona che pensa di potercela fare sempre e che per questo tende a non valutare correttamente il tempo a sua disposizione. Risultato? Sbaglia le priorità.
Insicuro
E' la persona che ha scarsa fiducia nelle proprie capacità. Prevale la paura di sbagliare, di fallire e quindi...chissà se riuscirà? Non si sente mai pronto abbastanza.
Il tutto o niente
E' una persona che tende a impegnarsi in una molteplicità di compiti, molti più di quelli che riesce effettivamente a gestire e di conseguenza è costretto a rimandarne alcuni, con il rischio di mollare tutto e non portare a termine niente.
L'edonista
E' il classico pigro, quello che non si impegna abbastanza perché si abbandona al piacere di fare le cose. Privilegia quindi solo le cose che gli piacciono e rimanda tutto ciò che considera fastidioso, spiacevole o poco divertente.
Come non procrastinare?
Insomma procrastinare non ci fa del bene, quindi tanto vale darsi da fare e interrompere questa catena. Ma come?
Iniziare a fare una cosa, anche una sola. Magari piccola, ma farla subito ci farà scoprire che insomma non era così male e poi ci alzerà la nostra autostima e il nostro senso di autoefficacia, ricaricando in modo naturale le nostre "batterie"
Se procrastinate non fatene un dramma! Riconoscete la cosa senza sensi di colpa ed eccessiva autocritica. La severità contribuisce solo ad aumentare una scarsa considerazione di se stessi e la sfiducia nel poter cambiare le cose.
Cercate di capire le motivazioni che vi spingono a rimandare. Per esempio: non sono dell'umore giusto. Non sono motivat*. Quello mi sta antipatico...Sono tutti pensieri che possiamo avere e che possiamo in qualche modo ristrutturare. L'umore non possiamo controllarlo; per la motivazione cerchiamo di trovare quali sono le cose per noi importanti: fissiamo magari un risultato che raggiungeremmo nel fare la cosa che tendiamo a rimandare; l'antipatia si può incontrare sempre: se una persona ci è antipatica di mercoledì, lunedì non sarà diventata simpatica...tanto vale affrontarla.
Fate una to do list furba: mettete in cima alla lista i compiti più importanti - che evitereste comunque - e riempite le altre voci con incombenze meno importanti, ma pur sempre utili anche se non urgenti. Che cosa succederà? Probabilmente non farete la prima cosa ma invece di rimanere bloccati o di rimandare...farete qualcos'altro e inizierete ad agire.
Prevenite le tentazioni. Non dovete essere disturbati ma sapete che il cellulare vi può distrarre anche se vibra solamente? Mettetelo in modalità aereo e molto lontano dalla vostra portata. Se qualcuno vi scoraggia o vi "devia" dalla vostra attenzione...evitatelo per quel giorno. Piccole astuzie per mettersi a fare
Ed infine...siate sempre gentili con voi stessi!