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Lo sportello counseling in azienda. Parliamone con Lucia Cassoli

Aggiornamento: 3 dic 2021

Il Counseling in azienda si può fare? Certo che sì! Oltre al coaching che punta più a obiettivi e performance lavorative, il Counseling può essere considerato una misura di welfare aziendale. Eh sì, perché è possibile usufruirne con facilitazioni fiscali da parte dell'azienda. Ne parliamo con Lucia Cassoli.



Lucia Cassoli è una compagna di Annamaria Napoli. Iscritta anche lei nell'ottobre 2017 ha da subito manifestato il suo interesse verso il counseling aziendale. Lucia è una formatrice e in passato si è occupata anche di ricerca e selezione del personale oltre che di orientamento. Il counseling aziendale costituisce l'ampliamento delle sue competenze da portare in azienda. Lucia ha svolto il suo tirocinio presso un'azienda milanese del settore finanziario, gestendo uno sportello counseling con il coordinamento della responsabile delle risorse umane. Un'esperienza arricchente che ha portato Lucia a scoprire come il counseling individuale possa essere portato in azienda e quante sono le ricadute positive sul clima aziendale. Ma lasciamo la parola a Lucia.

D. Lucia, la tua tesi parla del counseling come forma di welfare evoluto. Ci racconti come mai hai scelto questo tema?

R: L'interesse per l'ambito aziendale mi ha spinto ad analizzare e verificare in che modo il counseling potesse offrire un valore aggiunto al Welfare aziendale rendendo quest'ultimo uno strumento effettivamente efficace. E' importante infatti offrire ai lavoratori benefits realmente in linea con i loro reali interessi e bisogni allo scopo di farli "sentire bene" nell' ambiente lavorativo. Per le aziende invece, un modo per coniugare il paradigma della produttività con il benessere individuale, obiettivi ritenuti spesso incompatibili e inconciliabili. Il Counseling, all'interno di piani e progetti di Welfare aziendale può essere un concreto cambiamento organizzativo che tiene conto delle esigenze di ogni sua parte. In questo modo il Welfare aziendale può indossare una nuova veste più evoluta che tenga conto dei cambiamenti psico-sociali, oltre che economici, che si verificano in particolar modo nei momenti di crisi e di transizione

D: Tu hai gestito uno sportello counseling in azienda. Che cosa diresti ad un’azienda per convincerla ad aprire uno sportello?

R: Gli farei capire l'enorme importanza del benessere lavorativo per un business sano e in crescita e in che modo tale strumento possa rappresentare un'opportunità per sviluppare e/o accrescere il senso di appartenenza e la coesione di ogni sua parte, non solo per beneficiarne internamente, ma anche per farsi trovare pronti di fronte alle nuove sfide ed esigenze che, questo periodo di emergenza, ha fatto emergere. Essere attenti al benessere dei propri lavoratori non è perdere tempo o denaro, ma conquista con reali ricadute anche economiche in azienda. Prendersi cura dei lavoratori significa migliorare il clima aziendale, aumentare la produttività, il senso di appartenenza e la motivazione. Se si è motivati, si è più produttivi. Nella mia esperienza personale inoltre ho potuto constatare un netto miglioramento dei flussi comunicativi informali interni con conseguente diminuzione del conflitto.

D. Se dovessi concludere con una frase sul tuo percorso di counseling e i risultati ottenuti finora che cosa diresti?

R: Il regalo migliore e più entusiasmante che una persona possa farsi è quello di imparare a guardare con nuovi occhi il proprio mondo interiore e quello dell'altro, acquisendo una consapevolezza nuova e appagante che si nutre del momento presente.

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