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Perché dovrei fidarmi? Ascoltiamo Simona

Aggiornamento: 12 ott 2022

Tornano le presentazioni dei nostri Counselor. Conosciamo Simona Circo che ha concluso il suo percorso a maggio 2022 discutendo una tesi sul tema della fiducia.


Quando Simona Circo si è presentata da noi, è stato feeling a prima vista. Ironica, determinata, ci ha fatto domande precise e ha preso scrupolosamente appunti. Poi ci ha salutato con un "Ci penso e mi faccio viva!"...e si è iscritta al nostro percorso triennale.

Ed è iniziato tutto...anche qualcosa che si è trasformato in collaborazione e amicizia.

Sono stati 3 anni di scambi, confronti anche molto diretti e franchi e...tante risate, tanta spontaneità e autenticità.

Oggi Simona ha rivoluzionato la sua vita: è diventata imprenditrice (lanciatissima tra l'altro) con un progetto in ambito educativo che le permette di agire le abilità di counseling che ha appreso e ampliato anche con un percorso di coaching. Un piccolo vulcano pieno di grinta e dal sorriso franco: questa è Simona. E lo si vede anche nella sua tesi, che parla di sé, della fiducia in modo divertente. Leggerla non solo è arricchente ma fa sorridere e riflettere.

Ma conosciamo questa amica, questa professionista. L'abbiamo intervistata per voi.


D. Simona, nella tua tesi affronti il tema della fiducia. Ci racconti come lo hai scelto?

R. La fase di scelta del tema della mia tesi credo sia stata la più faticosa. Inizialmente ho valutato diversi aspetti del Counseling, puramente teorici, ma tutti mi davano l’impressione di essere poco rappresentativi rispetto a quella che era stata la mia esperienza.

Ho chiesto aiuto ad un professionista (Te - Cristina Speggiorin ndr) e durante quella chiaccherata si è aperta la strada di questo aspetto, al quale non avevo mai pensato, appunto perché “appigliata” all’idea di redigere una tesi che fosse più teorica, che parlasse più di concetti, di assiomi, di principi, di libri, di manuali.

Il tema della fiducia è emerso nel momento in cui ho fatto un passo indietro e mi sono lasciata guidare da un’altra persona per poter vedere più chiaramente spunti che avevo sotto gli occhi ma che non riuscivo a mettere a fuoco. Date le premesse, non poteva essere altrimenti.

Ho riflettuto sulla mia esperienza di tirocinio, sulle tre donne che ho ascoltato in quei mesi e su quelli che potevano essere gli aspetti che avevano in comune e che io avevo in comune con loro.

Una volta trovato terreno fertile su cui lavorare il resto è venuto da sé. E’ proprio vero che è il piccolo ago che scioglie il nodo stretto.


D. Che cosa significa per te avere fiducia nelle risorse del cliente?

R. Oddio, io parto dal presupposto che le risorse siano insite negli esseri umani in quanto tali. Esistono momenti nella vita, più o meno difficili, in cui non siamo coscienti dell’esistenza di queste risorse, o magari lo siamo, ma non conosciamo il modo per ritrovarle, perché la vita, a volte, le nasconde e molto bene…le nasconde dentro alla tristezza, all’ansia, all’angoscia di non riuscire, alla paura di non essere abbastanza.. ma sono lì, sono lì perché siamo essere umani, fanno parte di noi.

Sono lì come è lì il nostro respiro, dobbiamo solo prendere il gomitolo aggrovigliato e, un passo per volta, sciogliere i nodi.


D. Se dovessi descrivere la più grande difficoltà sul tema fiducia che hai incontrato nel tuo percorso, quale sarebbe e come l'hai risolta?

Una domanda un po' più soft, non l’avevamo immagino. Fammici riflettere…

Con una delle mie clienti, verso la metà del nostro percorso: mi sono scoraggiata, ho capito che non avevo le competenze per aiutarla e per questo non la stavo aiutando ma lei voleva fare il percorso solo con me.

Mi sono sentita persa e anche spaventata. Poi mi sono fermata, ho sentito quello che provavo e me ne sono chiesta il perché e ho capito che avere fiducia in una relazione significa anche essere consapevoli di quando è necessario farsi da parte e lasciare spazio ad altri professionisti.


D. Cosa hai imparato in questi 3 anni di percorso?

Ahahahah, quanto tempo hai? (Ecco la risata e il sorriso di Simona che tornano - ndr)

Mi spingi a riflettere su questi tre anni, cosa che ho fatto spesse volte, perché a me, la scuola di Counseling, questa scuola, mi ha profondamente cambiata. Quello che mi porto a casa e che custodisco e porto alla mente e nel cuore ogni giorno è una visione della vita, ma una visione della vita nel senso di qualcosa che sta accadendo anche in questo momento, in cui rispondo alle tue domande. La vita come percorso.

Provo a spiegarmi meglio: mi considero da sempre una donna determinata. Decido di fare una cosa, quindi mi pongo un obiettivo e lo raggiungo. Ora faccio ancora così ma ho aggiunto all’obiettivo il percorso, la strada, le persone e i confronti. In questi tre anni ho imparato a vivere non solo per raggiungere una meta ma NEL raggiungere la meta. Sembra una di quelle frasi che vanno per la maggiore sui social, ma è esattamente così.

Per me si è trattato di un viaggio che mi ha permesso di cambiare il mio modo di viaggiare NELLA vita.

Più semplicemente, ho imparato a stare NEI momenti.


Grazie Simona...stare NEI momenti è una grande lezione anche per noi.




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