top of page

Quando si ignora anche la propria ignoranza

Succo di limone, un selfie con la Polaroid, una pistola e una banca: gli elementi che hanno fatto scoprire l'effetto Dunning-Kruger a due psicologi statunitensi.


Correva il 1995 quando McArthur Wheeler entrava in una banca di Pittsburg e la rapinava a volto scoperto. Aveva preparato nel dettaglio il colpo: erano bastati solamente del succo di limone, una pistola e un selfie. Facilissimo! Neanche qualche ora dopo il colpo, la polizia si presentava a casa sua per arrestarlo. Com'era possibile? Aveva studiato tutto alla perfezione! Eh già...qualche giorno prima un suo amico gli aveva mostrato una cosa: se scriveva su un foglio bianco con del succo di limone, il testo non era leggibile a nessuno. Solo avvicinando il foglio alla luce di una candela era possibile leggere lo scritto nascosto. Niente di più semplice. McArthur andò a casa e verificò egli stesso la potenza del succo di limone: se ne cosparse il volto, si fece un selfie con una Polaroid e...magia! Il suo volto non si vedeva (o aveva sbagliato l'inquadratura o casualmente qualcosa non aveva funzionato nella Polaroid). Il signor Wheeler creò un nesso causale tra due eventi, forte delle sue scarse conoscenze e dei risultati ottenuti, e si convinse che potesse funzionare. Ne era talmente convinto che quando vide i poliziotti sul suo uscio era incredulo!

Dopo questo episodio, due ricercatori di psicologia sociale della Cornell University scoprirono l'effetto che prendere il nome proprio dai suoi stessi autori: l'effetto Dunning-Kruger.

Che cos'è? E' un bias, una distorsione cognitiva grazie alla quale le persone non esperte in qualcosa tendono a sopravvalutare le proprie capacità, considerandosi, per contro, degli esperti. Quindi, si ha a che fare con persone incompetenti, o carenti in alcuni ambiti, che si dimostrano estremamente supponenti e sicuri di sapere qualsiasi cosa. E' in poche parole il paradosso dell'ignorante: essere talmente inconsapevoli da ignorare la propria non conoscenza e assumere un atteggiamento saccente ed arrogante, nella convinzione di sapere tutto.

Un effetto che sta esponenzialmente crescendo con la diffusione della comunicazione nei social media. Quanti esperti conosciamo? Quante persone, dopo solo aver letto un articolo o addirittura un trafiletto, diventano detentori del sapere e si lanciano a commentare ogni post sui social media? Moltissimi!

I due ricercatori Dunning e Kruger verificarono tale distorsione sottoponendo un gruppo di volontari ad alcuni esperimenti che prevedevano diverse prove quali la lettura, la pratica degli scacchi e del tennis che prevedevano il raggiungimento di un punteggio. Anche ai partecipanti agli esperimenti veniva chiesto di assegnarsi una valutazione. Si ottenne che il gruppo che aveva ottenuto i punteggi migliori (definito dei “competenti”) stimava in modo corretto le risposte date, mentre il gruppo che aveva ottenuto pessimi punteggi ("gli incompetenti") continuava a sopravvalutare il proprio livello prestazionale. Quindi, le persone più esperte di altre, tendono a sottovalutare la propria competenza, mentre chi non ne ha crede di essere assolutamente competente.

Benedetta ignoranza! Ma quanti danni possiamo fare se cadiamo vittime di questa distorsione? Moltissimi...e tutti verso noi stessi. Conoscete qualcuno che inconsapevolmente cade in questi "tranelli" e volete aiutarlo? Bisognerebbe far delicatamente capire loro che non sono così ferrati come pensano ma è un'impresa alquanto difficile. Probabilmente non vi crederanno.

Ma attenzione! L'effetto non è una cosa che capita agli altri...capita a tutti...anche a noi.

È un fenomeno di psicologia di base, che si applica a chiunque.

L’unico modo per migliorarsi è quello di imparare a pensare a se stessi in modo critico.

Restando umili, e riconoscendo di essere sempre nella posizione di poter imparare dagli altri.

Se volete approfondire e ampliare l'argomento vi consigliamo il libro di Antonio Sgobba Il paradosso dell'ignoranza da Socrate a Google, un viaggio attraverso l'ignoranza nonostante si abbia il mondo a portata di mano (o di clic).



33 visualizzazioni0 commenti

Post recenti

Mostra tutti
bottom of page