Senza fiducia si ha l'universo contro
Aggiornamento: 28 mar
E' un concetto espresso da Ralph Waldo Emerson, un filosofo statunitense dell'Ottocento, ispiratore del pragmatismo. E oggi vogliamo dedicare proprio alla fiducia questo post.

Di doman non v'è certezza...diceva Lorenzo il Magnifico.
E che dire, gli ultimi 3 anni sono stati decisamente incerti. A marzo 2020 una pandemia mondiale ha sconvolto i nostri piani, il lockdown ha destabilizzato un po' tutti e la conseguente ripresa della normalità, è stata turbata dalla guerra in Ucraina. Non che non si potesse prevedere una situazione di questo tipo...ma chissà perché, siamo anche programmati per lasciare alle spalle ciò che è stato e "dimenticare" alcune cose. Questo però non ci rende pronti di fronte ai cambiamenti o perlomeno ci può far scoprire un po' sorpresi. Perché? L'incertezza è difficile da gestire e soprattutto da programmare. Più facile pensare che "tutto è passato e ce la siamo cavata", oppure che "sicuramente abbiamo imparato qualcosa e sappiamo come comportarci"...salvo poi fare un sobbalzo quando capita qualcosa di diverso dal preventivato o sperato.
E quindi? Siccome non v'è certezza dobbiamo rassegnarci alla paura o all'ansia che succeda qualcosa?
VUCA, un acronimo sempre più attuale
Si parla di volatilità, incertezza, caos e ambiguità (questo il significato dell'acronimo) già da molto tempo. Quello che sembrava solo una sigla intellettuale è diventata ormai un fenomeno all'ordine del giorno.
Oggi l'unica cosa che è certa...è l'incertezza!
Come fare quindi? Quali strumenti utilizzare? Tanti, nessuno, centomila....o forse uno solo: la FIDUCIA.
Facile direte voi! Vero, ma neanche tanto difficile.
E' indubbio che nelle fasi di incertezza ciò che rende più difficile l'accettazione e la "navigazione" emotiva all'interno della fase stessa è l'ipercontrollo.
Il controllo dà sicurezza: se so che cosa può succedere, se controllo ciò che sta accadendo ho la possibilità di intervenire, correggere, rimediare, fare... Certo, perdo in spontaneità ma posso dire di arrivare dritto al risultato. E questa piacevole sensazione può portarci anche ad esercitare un ipercontrollo. Il risultato? L'illusione di essere pronti, di essere preparati, di agire e agire bene. Ma è un'illusione appunto. Succede qualcosa di non previsto e...puff tutto si sgonfia.
Qual è l'antidoto? La fiducia, è ancora e nuovamente la risposta.
Coltivare la fiducia
E' necessario imparare a fidarsi: di se stessi, degli altri e del "mondo". La vita spariglia le carte, spesso e volentieri, e noi dobbiamo imparare a stare con le carte all'aria senza farci sopraffare.
Se il vecchio detto recita «fidarsi è bene, ma non fidarsi è meglio», gli ultimi eventi ci insegnano che « fidarsi è bene e non fidarsi è peggio».
Se non ci si fida di nessuno e di niente ci si trova carichi di paura, attenzione e responsabilità e paradossalmente si sbaglia di più e si vive male. La fiducia infatti ci insegna che qualsiasi cosa accada dobbiamo accettarla ma possiamo scegliere come vivere la situazione che ci si presenta.
Sono moltissimi gli esercizi che possiamo fare per esercitare la fiducia e per sviluppare un mindset basato proprio sulla fiducia. Non sono facili, ma possono veramente cambiarci la vita: acquistiamo in calma, sicurezza e motivazione.
Fidare e affidarsi, prendersi cura ma anche permettere agli altri di prendersi cura dei nostri momenti, di una situazione è una bellissima sensazione. Non trovate?